Archive for the ‘agriturismo’ Category

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non c’è limite al peggio

marzo 31, 2008

guardate un po’ questo signore, sindaco ds di salerno… e le immagini di bufale che pascolano nella discarica.

poi uno dice che si deve fidare…

(via kelablu)

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una domanda di tito77

novembre 9, 2007

dimmi il posto piu economico che conosci per andare a mangiare no mcD

com’è evidente, no mcD è un ovvio riferimento al clown giallorosso che ogni bambino sogna di incontrare per i suoi festini di compleanno…

a questa difficilissima domanda inoltratami via chat non ho saputo fare di meglio che rispondere così:

me: no kebab, immmagino proprio andare a mangiare

io sceglierei tra pizzeria piave e casa del popolo

12.50 ah, già che ci siamo

la questione bagareo?

ovviamente, in our old little fucking town, padova. non mi è venuto molto di più, visto che abbassando la soglia di prezzo aumenta esponenzialmente il rischio salmonella (per tacere di altri simpatiche forme di vita)… e va bene che mi piace il pericolo, ma morire per un euro in meno mi pare un’inziativa un po’ così, diciamo…

E voi? che mi dite?

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la rocca e l’autunno

ottobre 30, 2007

anna falchi va al nasdaq. e con questa le abbiamo viste tutte. qui nel frattempo piove, e mi viene la malinconia: cadono infatti le foglie d’autunno e lasciano spazio ai nudi rami invernali, come cani spelacchiati gli alberi. vorrei smettesse, ma solo per questo, perchè non ho nemmeno fatto in tempo ad accorgermi dei colori che subito la questione si fa tetra e spoglia. gli aironi di bovolenta, intanto, stanno sui fili e nei canali, indifferenti a queste scatole di metallo che guidiamo per andare a lavorare.

Eppure, qualche buona notizia c’è. Ho finalmente installato il 32 pollici (dono nuziale graditissimo, come immaginerete) per poter assistere a paolini stasera, come ottimamente segnalato da giacomob. Siamo stati nel fine settimana a urbino per l’ultimo weekend di corso (mi manca ancora la tesina, ma si provvederà anche a quella…) e siamo stati felici ospiti di giody (nome di battaglia del buon giovanni di falco, già protagonista di comuni avventure politiche universitare). Non solo l’ex-convento dove ci ha ospitato è una dimora deliziosamente arredata, ma quel che mi ha piacevolmente colpito è che davvero la sua ospitalità non ha confini, e non sono molte le persone fatte in questo modo. Aggiungiamo poi che a montecerignone c’ha casa pure umberto eco? No, non rileva. Rileva invece la bellezza delle Marche, la visita alla prigione di Cagliostro (ossia la rocca di San Leo), la buona cucina di quella zona e il contrappasso che a momenti causava il nostro breve soggiorno all’estero. Sì, perchè siamo stati a San Marino! e non c’è piaciuto per niente, visto che sembrava tutto finto, di plastica: la Marghe – quando vuole fare un esempio di un posto sputtanato dal turismo- cita sempre San Gimignano. Ecco, a me pare che San Marino sia un San Gimignano al quadrato, con la differenza che a San Marino ti puoi comprare una katana per strada. Se sia un bene, francamente mi astengo dal dire.

Lungo la passeggiata tra le vie, le piazze, le chiese, i mille negozi di San Marino, lo shopping diventa un piacere. Comprare a San Marino è facile. Tutto quello che si trova è a buon prezzo. Un souvenir è il primo istinto. Poi spazio alle emozioni più intense: un gioiello, un tipico prodotto artigianale, ceramiche, capi di abbigliamento firmati, profumi.

e voi, sapete lasciare spazio a “emozioni più intense”? Se vi interessa, la Marghe mi ha detto che ci vendono pure il Viagra!

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palasina noa

ottobre 10, 2007

che giornata… dovevo andare a bergamo per lavoro  (vi risparmio dettagli sulle code in autostrada, ma vi assicuro che non son stati bei momenti) e  avendo finito  attorno all’ora di pranzo, mi sono ricordato che un grosso tir mi aveva quasi tagliato la strada per girare a destra poco prima della mia destinazione; lì avevo visto una notevole concentrazione di camion e un simpatico cartello “azienda agrituristica menù fisso 10 euro”, sapientemente corretto a 11.

cosa volete…mi ci sono fiondato. e lì, sotto una grande falda del tetto, con travi a vista poggiate sui muri di un cascinale che era lì da molto molto prima che nascessimo, ho trovato un’italia che non mi capita quasi mai di vedere. Camice di flanella con le maniche tirate su, tatuaggi fatti “alla vecchia” su avanbraccia forti; un menù pensato per chi ha da fare fatica, il pomeriggio, e ne ha fatta anche la mattina. Il tavolone, lungo una trentina di coperti, e ti siedi vicino a qualcuno, dove ti ha detto la cameriera. Un baffo folto, e tante rughe sulla faccia del mio vicino. Una chioma ossigenata qualche mese fa, troppi mesi fa. E non importa se la carbonara odorava troppo di porco, né se i bocconcini di vitello ai funghi erano troppo duri (in compenso i funghi erano buonissimi…). Le bottiglie di liquori sulla tavola, chè il caffé te lo correggi da solo, ed è compreso nel prezzo. Non dimenticherò come ho guardato quelle persone,  cercando di capire che lavoro facessero, se fossero camionisti, muratori, imbianchini, elettricisti o operai. l’unica cosa che mi dispiace è di non aver avuto una macchina fotografica con me: quelle facce avevano davvero tanto da dire, a chi avesse avuto voglia di ascoltare.

Se aveste voglia di capitarci, qui le indicazioni del caso.

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e chi lavora, allora?

Maggio 15, 2007

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Scopro oggi che:

1. mr. spock (ossia leonard nimoy) s’è riciclato come fotografo, e gli piacciono pure le ciccione (galleria su Repubblica). sarà l’aria di vulcano che gli ha dato alla testa…

2. se lavori da solo, o meglio non lavori così tanto, e vuoi sembrare “busy” o “very busy” per $ 12.95 puoi comprare un cd con suoni e rumori da ufficio (sì: telefoni che squillano, voci di sottofondo e cose così…). notare che il cd si compone delle due tracce sopra descritte ed è disponibile anche in formato mp3. se interessa…

3. nel valido tentativo di debellare la piaga del lavoro nero, i parlamentari, da sempre modello di virtù, hanno regolarizzato 200/250 portaborse (su 683, di cui 50 già regolari). gli altri fuori… in teoria da domani non li fanno più entrare,anche se stanno per concedere un altro mesetto di proroga. bene! chissà quando i nostri dipendenti, come li chiama beppe grillo, regolarizzeranno la loro “situazione” con la droga… do you remember micciché? (notare che dopo lo sputtanamento del 2002 è stato tranquillamente rieletto ed attualmente è presidente dell’assemblea siciliana, equivalente del consiglio regionale)

4. parlando con uno del corso di urbino, mi ha detto che agli atti della commissione antimafia risulta che negli anni ’80 cosa nostra ha provveduto a fornire un simpatico elenco di persone da far assumere nella polizia penitenziaria, sapete nell’ipotesi in cui questi stupidi magistrati avessero incastrato qualcuno da trattare un attimo meglio di come si usa nelle patrie galere. Risultato? tutti assunti, e tutt’ora in servizio. complimentoni.

Insomma, tra family day, vita di tutti i giorni e queste notizie, mi rendo sempre più conto che bisognerebbe veramente ricominciare tutto da capo. beppe grillo propone gli stati preunitari. io, più modestamente, l’espatrio!

ps. cosa c’entra la foto sopra? mah…è l’agriturismo dove abbiamo mangiato (piuttosto bene, devo dire) sabato scorso. avrei voluto mettere una figa, così, per alzare l’audience, ma non l’ho trovata, quindi vi beccate questo!